Barefooting
...camminare a piedi nudi nella natura

 

 

Per provare l'esperienza di camminare a piedi nudi nella natura occorre dimenticare il comfort del parquet e dei tappeti di casa. In teoria si deve essere pronti ad affrontare ogni tipo di percorso, ma è sempre meglio procedere per gradi: il primo step è cominciare a camminare sull’erba, all’aria aperta, in un ambiente che permetta di riconquistare il proprio rapporto con la natura. Una volta che ci si è ambientati e si cominciano a sentire i primi benefici, si può poi proseguire sulla sabbia, su percorsi misti e variamente accidentati, per arrivare anche ad addentrarsi in un bosco. Il barefooting è diventato una vera e propria filosofia che dalla Nuova Zelanda e si è diffusa a macchia di leopardo anche in Europa: in Nord Italia non è infrequente trovare manifestazioni che promuovono questo tipo di esperienza per adulti e bambini. Il credo fondamentale è quello di raggiungere un certo grado di benessere camminando a piedi nudi ovunque e su qualunque tipo di terreno.

 

 

Il consiglio, per chi volesse avvicinarsi a questa filosofia, è di cominciare a praticarla in primavera o in estate, quando le temperature non sono troppo rigide. Con un allenamento costante comunque, si può arrivare a camminare a piedi nudi anche in inverno grazie alla capacità di auto termoregolazione che il corpo, già di per sé, possiede e che, grazie a questa pratica, viene potenziata e migliorata.

 
 

I benefici generali sono molteplici e tutti possono sperimentarli: un netto miglioramento della circolazione sanguigna, con conseguente diminuzione di problemi circolatori, cellulite, gonfiori alle gambe. Camminare scalzi inoltre, riesce a metterci in contatto con le energie positive che la terra può trasmetterci, migliorando di conseguenza anche l’umore grazie al rilascio di endorfine, gli ormai noti ormoni della felicità. Un vero e proprio toccasana per lo stress, insomma.

 
 

A livello muscolare camminare scalzi permette di rinforzare gambe e caviglie. È normale, dopo i primi giorni di pratica, avvertire dolori muscolari come quelli che si provano in seguito ad un allenamento in palestra, perché si attivano muscoli che non si muovevano da tempo: il movimento dei piedi scalzi sul terreno infatti, solitamente costretto all’interno delle scarpe, attiva il muscolo surale, una vera e propria pompa del sangue che si muove in direzione del cuore. Il surale è un muscolo tricipite della gamba, il più voluminoso, collocato nella parte posteriore. Nel suo percorso va a formare la massa del polpaccio. Insieme agli altri muscoli, converge nel tendine di Achille, che si inserisce nella parte posteriore del tallone. Lì determina la flessione plantare dei piedi quando, ad esempio, ci si solleva sulle punte, ed è determinante tanto per la normale deambulazione, quanto nel salto. Questa pompa viene a tratti ostacolata quando si indossano scarpe rigide oppure nelle posture scorrette dovute per lo più ai tacchi alti. Quando si cammina scalzi invece, il rilassamento delle vene e dei muscoli non costretti, si trasmette in un immediato effetto rilassante a tutto il corpo. I benefici su muscolatura e postura non tarderanno a farsi sentire.

 
 
 

 

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