Camminare a piedi nudi è piacevole
...ma bisogna farci l’abitudine

 

Camminare a piedi nudi è piacevole, pratico e dà ottime sensazioni, ma purtroppo bisogna farci l’abitudine. E i mesi invernali in cui i piedi rimangono chiusi nelle scarpe trasformano ogni primavera in una nuova sfida.

 

 

In rete si trovano parecchi forum e siti in cui ci sono persone che affermano di stare scalze tutto l’anno; credo dipenda molto sia dal clima che dal lavoro che svolgono. Io non posso permettermi di stare scalza in ufficio, però appena fuori cerco di liberarmi delle scarpe il più possibile. In linea di massima si potrebbe tranquillamente stare scalzi da aprile fino ad ottobre e, non lo nascondiamo, molti non ci capiscono: "ma chi ve lo fa fare?" Camminare a piedi nudi all’inizio fa male! E non parlo solo di passeggiare su un prato inglese o su una spiaggia vellutata, ma di camminare sull’asfalto, su sentieri con radici e sassi, ovunque in pratica. Quindi inevitabilmente all’inizio può sembrare una piccola ed inutile tortura auto inflitta ed è anche per questo che chi cammina scalzo oltre che stupido viene spesso considerato un esibizionista.

 

 

Non dico questo per farmi bella né per disincentivarvi. Anzi, semplicemente perché considero il barefooting una bella esperienza, che però va praticata con cervello, cautela e a piccoli passi. Meglio iniziare su terreni non troppo accidentati, per una decina di minuti al giorno (sono più che sufficienti), piuttosto che farsi un intero pomeriggio e tornare a casa coi piedi gonfi e laceri e abbandonare questa bellissima pratica. Giorno dopo giorno vi renderete conto che potrete affrontare senza timori, marmo gelido, asfalto bollente e sassolini di ogni tipo. Anche le mattonelle del supermercato. I vostri piedi vi condurranno ovunque e a voi rimarranno splendide sensazioni di contatto diretto con il terreno, con tutte le sue diversità, asperità e temperature.

 

 

Fonte

 

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