Il sadomasochismo senza dolore

...è possibile?

 

Ci sono persone che, pur non disdegnando totalmente il sesso tradizionale, vi aggiungono qualcosa di personale, pratiche che per molti potrebbero risultare inusuali come i giochi erotici in cui sentirsi sottomessi o dominare. Queste sono persone solitamente con un atteggiamento libero, sereno, positivo e spensierato verso la sessualità, che vivono come fonte di nuove esperienze e sensazioni piacevoli, dandosi la possibilità, proprio grazie alla loro apertura mentale, di provare una gamma di sensazioni, emozioni ed esperienze in media molto più ampia rispetto a quelle proprie del sesso "tradizionale". Esperienze che, se vissute bene e con pieno rispetto di sé e dell’altra persona, permettono di imparare cose nuove e di conoscersi molto più a fondo. Diverse ricerche dimostrano infatti che chi riesce a vivere serenamente le proprie preferenze (anche quando sono insolite) e ad integrarle nella vita relazionale, è solitamente più soddisfatto, costruisce relazioni più solide e vive una sessualità più appagante. Normalmente si tende ad associare il sadomasochismo a situazioni oscure che prevedono quasi sempre torture ed umiliazioni. Questo non è vero, o quantomeno non è necessariamente sempre così. Non sta scritto da nessuna parte che in un rapporto dove c'è consapevolezza dei reciproci ruoli e che preveda giochi di dominazione e sottomissione, il fatto di provare o procurare dolore debba inevitabilmente essere incluso. Tutto frutto di ignoranza e ristrettezza mentale. Vi sono infatti modi e maniere di mettere in atto queste pratiche dove, pur utilizzando tecniche "classiche" del sadomasochismo per innalzare la libido e mantenendone i tipici giochi di ruolo, invece di procurare o infliggere dolore al partner... gli si dona piacere.

 

 

Perché legare ed immobilizzare il proprio partner?

Andiamo per gradi. Tra le tecniche per innalzare la libido di cui sopra c'è il bondage, ovvero un gioco erotico che consiste nell’immobilizzare temporaneamente il proprio partner mediante l'uso di corde, manette, foulard di seta, cravatte o legacci in genere. Se ben eseguita questa pratica è in grado di procurare sensazioni molto forti: siano esse fisiche, dovute alle particolari posizioni che il corpo assume, come anche emotive, per il coinvolgimento a questo livello al quale è difficile sfuggire, dove il partner legato si abbandona completamente mettendosi nelle mani del suo compagno/a. Sebbene il bondage richiami scene "bizzarre" che rifanno a “50 sfumature di grigio”, pare che in realtà possa avere risvolti piuttosto positivi per la vita di coppia, contribuendo a rendere il sesso molto più vario e felice. Il bondage viene messo in pratica legando, tramite l’ausilio di corde, manette o altro strumento adatto allo scopo, il proprio partner durante un rapporto sessuale. Lo si può legare dolcemente, per esempio annodandogli semplicemente una fune a mani e piedi o un foulard se si opta per una versione più soft e romantica. Come in ogni altro tipo di "variazione sul tema" in campo sessuale, anche il bondage ha bisogno del primo e più importante requisito per riuscire a piacere e coinvolgere ad entrambi i partner: la complicità di coppia. Senza un'intesa e una voglia comune di giocare infatti, anche il bondage diventa una pratica spiacevole se non addirittura pericolosa. Il bondage racchiude al suo interno un insieme molto variegato di tecniche che possono dare il via ad una piacevole e fantasiosa serie di pratiche sessuali, tutte fondate su "imposizioni" psicofisiche che si estrinsecano nell’utilizzo di legature, manette, manufatti in pelle, catene, corsetti, cinghie, cappucci, bavagli al fine di realizzare l’impossibilità di uno dei due partner di muoversi liberamente, talvolta anche di vedere, di parlare o di udire qualsiasi suono. Questo perché quando non si può usare uno o più dei cinque sensi, il cervello è programmato per rendere più intensi quelli rimasti attivi, in una sorta di azione compensatoria. In questo modo viene a stabilirsi un vincolo fisico e mentale che lega, materialmente e psicologicamente, i due partecipanti al gioco, tra i quali deve sempre sussistere una condizione di totale fiducia reciproca. Requisito indispensabile è infatti quello per cui entrambi i partner si fidino l’uno dell’altra e siano consenzienti e liberi, in qualsiasi istante, di decidere quando mettere un freno ai giochi.

 

 

Le fantasie di dominazione/sottomissione: le sensazioni del corpo e le reazioni nel cervello

Va chiarito che il bondage non è una perversione sessuale, bensì un modo per dare libero sfogo alla fantasia. Le due figure, tipicamente una dominante ed una sottomessa, reciprocamente prendono il sopravvento l'una sull’altra e decidono in pieno accordo fin dove spingersi. É il dominante a muovere le fila e a condurre il gioco, mentre il sottomesso prova piacere nell’affidare e nel mettere il proprio corpo nelle mani dell’altro. Il bondage dispone di varie tecniche: le più semplici e "morbide" prevedono di legare solamente mani e piedi del partner, ma c'è anche chi si spinge oltre e si diverte a sperimentare tecniche "più complete", nelle quali si impedisce di fatto ogni movimento alla persona sottomessa, talvolta negandogli anche il contatto col terreno. Ed è proprio quando l'immobilizzazione è avvenuta che inizia la fase calda del gioco, quella in cui il dominante "prende possesso" del corpo del sottomesso assoggettandolo alle proprie voglie, in cui i rapporti di forze si evidenziano e si amplificano, in cui il potere ed il rispetto assumono un ruolo fondamentale. Tutto diventa un gioco di delicati equilibri: il sottomesso si trova alla completa mercè del dominante, che a questo punto potrebbe fare di lui quello che vuole. Ed è proprio questo gioco virtualmente carico di potenzialità che è in grado di far esplodere la passione e permette allo stesso tempo ai partner di far uscire le loro emozioni, dandogli contemporaneamente modo di esplorare e vivere più a fondo la propria interiorità. Va da sé che in questo contesto si possa torturare il partner infliggendogli dolore, ma è anche vero che lo si possa "torturare" donandogli piacere. E lo si può fare davvero in tanti modi. Tutto dipende da come si è deciso di giocare, dalle diverse individualità che entrano in gioco e dalla loro evoluzione personale.

 

 

Stringere i nodi... per scioglierli.

Da un rapporto che prevede un coinvolgimento fisico ed emotivo così forte, l’intesa di coppia ne esce normalmente rafforzata. Ci sono diversi gradi di bondage, e il consiglio è sempre quello di iniziare da quello più dolce, il soft bondage, che è anche in grado di regalare più d'un beneficio alla salute psicofisica dei due partner, portando nella loro vita sessuale fantasia e novità, contribuendo così a ridurre lo stress e le tensioni che si vivono nella vita quotidiana e che, troppo spesso, vanno ad incidere proprio sulla serenità di coppia. Ma c’è di più. Spesso il bondage si rivela efficace nel risolvere veri e propri conflitti tra i partner, facendo emergere con chiarezza quelli che sono i reali rapporti di forza nella coppia, dando così modo di sciogliere le tensioni emotive mentre si "stringono i nodi". Col bondage l’intesa di coppia si rafforza e il piacere sessuale aumenta. Quando si è legati, purché sempre volontariamente e per gioco, il cervello tende a perdere il controllo, abbatte le barriere ed ha modo di entrare in una dimensione di totale libertà. Ci si riesce a concentrare meglio sul piacere fisico, senza vergogna, e la coppia vive così un momento quasi estraniante, che la trasporta in una dimensione lontana, uscendone di solito più forte ed unita.

 

 

I sorprendenti risultati di una ricerca scientifica sull'argomento

Due medici olandesi, Andreas Wismeijer e Marcel Van Assen, hanno condotto nel 2013 una ricerca proprio sugli effetti a breve e a lungo termine delle pratiche di bondage. I risultati hanno sorpreso: chi ricorre a questo tipo di giochi infatti, si presenta come una persona meno nevrotica, più estroversa e addirittura più coscienziosa nella vita di tutti i giorni. Dalle ricerche dei due medici olandesi si evincono anche ulteriori benefici di questa pratica, non solo per l'individuo singolo. Il bondage avrebbe infatti un impatto molto positivo anche sulla relazione di coppia, aumentando l'intimità e diminuendo lo stress psicologico e fisiologico nelle dinamiche di relazione (soprattutto per le coppie di lunga data). Nello specifico, pratiche di questo tipo provocano una sorta di stato alterato di mente e coscienza, in grado di far staccare immediatamente la coppia dal contesto delle piccole e grandi tensioni quotidiane. Effetto simile a quello dello yoga, ma con modalità decisamente diverse. Col bondage la complicità di coppia aumenta, i conflitti si sciolgono e i nodi si stringono. La passione però, rinasce.

 

 

Un po' di nomenclatura

Feticismo: Il Feticismo è una forma di perversione sessuale che concentra il desiderio erotico su una parte del corpo del partner (come i piedi) o su un oggetto che gli appartiene (in genere intimo, scarpe o calze). L’adorazione del piede è il feticismo più comune e sono molti gli uomini che lamentano di avere accanto compagne restie a farsi annusare e baciare le estremità. Colpa dei tabù che avvelenano la nostra sessualità e che ci fanno provare imbarazzo per nostri odori. In realtà, i piedi sono ricchi di terminazioni nervose e, se ben stimolati, possono procurare piacere e aumentare notevolmente la libido.

Bondage: Si utilizzano corde, bavagli, manette, bende e altri accessori per costringere all’immobilità il partner. Abbandonarsi totalmente all’altro è un’esperienza molto eccitante, che consigliamo a quelle coppie in cerca di emozioni forti. Il bondage può essere praticato anche in forma soft, che è preferibile quando non si è molto esperti. Se decidi di buttarti in questo gioco ad alto contenuto erotico, procurati l’attrezzatura in un sex shop e lasciati andare completamente. Unica avvertenza: scegliete insieme una parola d’ordine da utilizzare se la situazione dovesse risultare insostenibile.

Soft bondage - Il Bondage è un insieme di tecniche e pratiche finalizzate all'eros attraverso la momentanea privazione del movimento – in tutto o in parte – o di un particolare senso. Questa deprivazione sensoriale rientra nella sfera sadomasochistica. Nel soft bondage le dinamiche erotiche vanno per gradi e si usano oggetti adatti a giocosi momenti di sottomissione e dominazione come funi, funicelle, corde e catene.

Barefoot bondage: a piedi scalzi - Il termine barefoot bondage è un termine preso a prestito dall'inglese, dove barefoot significa "piede nudo", mentre bondage indica più genericamente una situazione di prigionia e costrizione fisica o sottomissione. Il barefoot bondage è una tipologia di soft bondage a due nella quale a uno dei due partner vengono immobilizzati i piedi, rigorosamente nudi, con corde, lacci, cinturini di pelle, cavigliere apposite. La pratica consiste appunto nel determinare l'immobilizzazione dei piedi stessi, legati ovvero incatenati, ponendo in massima esposizione e senza alcuna possibilità di ritrarsi, le piante dei piedi. Così esposti, i piedi nudi lasciano al partner la possibilità di accarezzarli, baciarli, leccarli, solleticarli o punzecchiarli con piccoli strumenti come piume, spilli o bacchette appuntite. Il fine è quello della volontaria sottomissione e la scelta di una forma di stimolo leggera e controllata.

Blindfolding: con gli occhi bendati - Pratica molto soft in cui si viene bendati dal compagno in modo da essere momentaneamente privati della vista. La sensazione di non sapere che cosa sta per capitare amplifica il piacere e acuisce, per compensazione, gli altri sensi. Un modo divertente e non invasivo per avvicinarsi alla pratica BDSM.

Nipple stapling: la pinzatura dei capezzoli - Pinze e morsetti per capezzoli (nipple clamps) sono piccoli strumenti di tortura che somministrano un leggero dolore al sottomesso, per sensazioni mai provate prima. Possono essere semplici o arricchiti da piccoli pesi per giochi più esperti. Esiste anche il tira capezzoli, che stimola in modo più delicato l’aureola sia femminile sia maschile. Da usare in sicurezza e mai per troppo tempo per il rischio di danneggiare i tessuti.

Waxing: la tortura con la cera fusa - Si versa sulla pelle della cera fusa. La sensazione è molto piacevole (è come se venissi bagnata con dell’acqua abbastanza calda) e, con gli adeguati accorgimenti, senza rischi ustioni. Si raccomanda l'uso di candele "sicure", che si possono trovare nei sex shop in diverse profumazioni, per un coinvolgimento dei sensi a 360 gradi. Come per il bondage, è sempre buona cosa accordarsi per una "safe word", per una parola d’ordine per cui fermarsi immediatamente non appena viene pronunciata. Prestare sempre attenzione alla fiamma, evitando di avvicinarla troppo a indumenti, lenzuola, cute e capelli.

Aftercare: È il tempo che i partner dedicano al riposo e alla cura dell’altro, dopo aver preso parte a una sessione. Ci sono giochi di ruolo e azioni che possono essere impegnativi, sia da un punto di vista fisico che emotivo e questo è il momento dedicato a rilassarsi e a ritornare, lentamente, alla realtà. Le fantasie che ci eccitano non necessariamente sono correlate alla realtà, anzi, quasi mai lo sono (altrimenti che fantasie sarebbero?). Il sadomaso, per certi versi, serve proprio a questo: a creare uno spazio nel quale si può agire come una terribile dominatrice che mette in atto umilianti punizioni nei confronti del partner, mentre poi, nella vita di tutti i giorni, le relazioni tornano normali, così come anche il rispetto dell’altro. L’aftercare rappresenta proprio questo momento di transizione, dal mondo fantastico del "gioco" a quello della realtà della nostra vita. Ma c’è anche l’aspetto fisico della cura. Sono in molti a paragonare lo stato in cui ci si trova dopo una sessione alle sensazioni che si provano dopo un’intensa attività fisica. L’afflusso di endorfine unito all’eventuale sforzo fisico possono lasciare indeboliti, affaticati, disorientati o addirittura leggermente disidratati, a seconda dell’intensità della pratica messa in atto. L’aftercare può essere di due tipi: fisico e emotivo. L’aftercare di tipo fisico comprende il rimuovere tutti gli accessori, come manette, bende, morsetti e dare al partner qualcosa da bere o da mangiare, coprirlo con qualcosa di caldo, accarezzare e baciare ogni punto del suo corpo, soprattutto le parti che eventualmente portano ancora i segni dei giochi fatti insieme. O anche semplicemente limitarsi a coccolarlo e basta. Il massaggio può essere un altro modo di entrare in contatto con il partner mentre lo aiutiamo anche a rilassarsi e riportiamo un po’ di vigore nei suoi muscoli. Meglio ancora se con un olio caldo che coccola i muscoli e la pelle insieme. Ma anche una doccia o un bagno caldo sono perfetti per lavare via tutte le sensazioni e condividere un momento intimo e rilassante. L’aspetto emotivo consiste invece piuttosto nel rivivere la pratica o la scena che avete messo in atto, analizzando come entrambi vi siete trovati, quello che vi è piaciuto o meno, ed è estremamente importante per farvi capire i reciproci bisogni e desideri. E magari è questo il momento per rassicurare l’altro sul fatto che nessuna delle azioni che ha intrapreso nello spazio dedicato al sadomasochismo lo rende strano o perverso. L’ideale sarebbe poi riprendere questa conversazione dopo che un po’ di tempo di ‘distacco’ è passato, tipo un paio di giorni: questo vi permetterà di rimuovere qualsiasi dubbio finale e, allo stesso tempo, fungerà anche da eccitante preliminare per la volta successiva.

 

 
 
Fonte

 

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