Per il solletico ci vuole l'umore giusto

Un curioso studio cerca di fare luce su una sensazione tanto comune quanto misteriosa per la scienza

 

Darwin diceva che per provare piacere dal solletico dobbiamo essere dell’umore giusto. La conferma che è davvero così viene da un gruppo di ricercatori che ha fatto un curioso esperimento con i ratti, individuando la zona nel cervello collegata alla sensazione del solletico.

 

1. Misteriosa sensazione
Secondo il padre della teoria dell’evoluzione, la risata provocata dal solletico deriva dall’anticipazione del piacere, ma nel Medioevo il solletico prolungato era una forma di tortura. Pensatori, filosofi e scienziati, da Platone a Galileo, si sono cimentati nel tentativo di comprenderne la natura. Ma ancora oggi, nonostante conosciamo bene la sensazione, si sa poco o niente di come si generi nel cervello, di quale funzione abbia, e del perché il tocco improvviso in certe parti del corpo qualche volta ci faccia ridere e saltare, in altre occasioni sia fastidioso, e a qualcuno non faccia niente.

 

2. Anche i ratti ridono
Due ricercatori dell’università Humboldt (Berlino), Shimpei Ishiyama e Michael Brecht, hanno provato a capirne qualcosa di più a partire dai ratti. Anche questi animali, infatti, come si era capito da ricerche precedenti, hanno la loro “risata”, che anche se non è udibile dall’orecchio umano (perché emessa in ultrasuoni), può essere facilmente misurata. Facendo varie prove di solletico agli animali, in diverse situazioni, gli scienziati hanno così potuto trarre alcune conclusioni, riportate in un articolo pubblicato su Science

 

3. Balzi di gioia
La prima è che, come in molti casi per gli esseri umani, il solletico è piacevole anche per gli animali, che saltano e ridono quando vengono solleticati vigorosamente sulla pancia e sul dorso, e si avvicinavano a cercare la mano che ha fatto il solletico, dopo che l’hanno provato la prima volta. In più, misurando l’attività dei neuroni nella corteccia somato-sensitiva degli animali, la parte dove viene recepita la sensazione del tatto, i ricercatori hanno visto che la sua attività, specialmente negli strati più profondi, aumentava - i neuroni “sparavano” di più - mentre agli animali veniva fatto il solletico. E, a conferma che quello è proprio il punto del cervello dove si genera la sensazione, stimolando i neuroni senza fare altro, i ricercatori hanno indotto nei ratti le stesse risatine e salti di quando grattavano la pancia agli animali.

 

4. Bloccati dalla paura
Quando invece i ratti si trovavano in una situazione di ansia, per esempio sollevati su una piattaforma cui non erano abituati, il solletico non faceva effetto: non c’erano salti né risate. Una conferma che il solletico è una forma di socialità fisica molto antica, legata al gioco, e che le emozioni negative possono inibirne la sensazione nel cervello.

 

5. Il solletico come terapia
Nell’ambito delle terapie alternative già lo si sapeva da un po’, ma adesso anche la scienza ufficiale l’ha dichiarato: praticato nel dovuto modo, il solletico fa bene. Innanzitutto perché stimola profondamente i recettori nervosi presenti sulla pelle eccitandoli e determinando delle contrazioni muscolari sia locali che generali che migliorano il microcircolo venoso e linfatico, contribuiscono al ricambio della pelle e ad attivare i nervi e con essi il cervello. Tanto più che le zone sensibili al solletico sono tra le più vulnerabili (piedi, ascelle, labbra per esempio) e fungono da punti di segnalazione di allarme: stimolandole, il segnale di trasmissione migliora e ci aiuta a proteggerci.

 

6. Il solletico sotto i piedi
Praticato in particolare sotto le piante, vanta un’importante manifestazione benefica sul corpo: allevia l’incontinenza. Con questo "delizioso massaggio" praticato sotto la pianta dei piedi vengono stimolati alcuni nervi che controllano l’attività del bacino e tra questi quello che attiva la vescica. Inoltre il solletico, nel caso ci venga fatto da qualcun'altro, attiva anche i legami sociali, trasmette simpatia, affetto e piacere: si pensi alla mamma col bambino, ad una coppia di amanti, tra amici e così via. É un ottimo strumento per fare ridere e divertire l’altro, soprattutto quando l’altro è molto piccolo e non ha ancora un senso dell’umorismo sollecitabile a parole. E cosa succede quando si ride? In breve, possiamo dire che si rinforza il sistema immunitario, si rilasciano endorfine che danno piacere ed abbassano i livelli di stress, si attiva il battito cardiaco e si bruciano calorie.

 

 

Fonte

 

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